mercoledì 7 ottobre 2015

The Penguin Book of International Gay Writing



book cover image for The Penguin Book of International Gay Writing


Nell'antologia The Penguin Book of International Gay Writing, a cura di Mark Mitchell c'è qualche pagina tolta del secondo romanzo morantiano, L'isola di Arturo. Mitchell ha scelto la traduzione inglese di Isabel Quigley che devo confessare di non aver letto mai prima... 
Per rappresentare l'amore gay nel romanzo Mitchell si riferisce alla scena fra Wilhelm Gerace e Stella, quando il secondo si è entrato in galera (nella Terra Murata). Il geloso Arturo spiava la coppia infelice: W. G., venuto alla galera per pregare per un segno d'affetto, e il disprezzo di Stella.

Quigley ha tradotto la parola "parodia" gettata a W.G. da Stella come "grotesque", che trovo interessante. Senza troppo allontanarsi dal senso letterale, forse... ma avrei preferito un'altra parola. Perchè non "parody"? "travesty"? "caricature"? 

Tra i conoscenti di Elsa Morante certamente si figuravano degli uomini gay - Luchino Visconti, Hans Werner Henze, Pier Paolo Pasolini, per nominarne tre.

Mi domando se l'omosessualità come viene raffigurata nel romanzo era concepita come una metafora? Un modo per parlare della costruzione del testo stesso? Romeo l'Amalfitano sogna dei fiori e delle api... che sempre mi ha fatto pensare della metafora delle api di cui scrive Seneca et al. In Casa dei Guaglioni ci sono due rapporti omosessuali (e misogini) instabili: all'inizio, Romeo e Wilhelm e poi Wilhelm e Stella.



Mitchell, Mark. The Penguin Book of International Gay Writing. New York, NY: Viking, 1995. Print.